La classificazione dei rifiuti

Per comprendere chi è obbligato all’iscrizione al RENTRI, è fondamentale partire dalla classificazione dei rifiuti, che rappresenta il criterio base per identificare i soggetti interessati. Secondo il decreto legislativo n. 152/2006, i rifiuti vengono distinti in urbani e speciali, e ulteriormente classificati in pericolosi e non pericolosi. Questa distinzione è essenziale perché determina chi deve aderire al RENTRI, come stabilito dall’articolo 12 del Regolamento approvato con il decreto ministeriale n. 59/2023, il quale individua gli obblighi di iscrizione e le eventuali eccezioni.

La classificazione dei rifiuti

La normativa definisce rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi (articolo 183, Dlgs n. 152/2006).

Essi si suddividono in:

  • Rifiuti urbani, generati principalmente da attività domestiche.
  • Rifiuti speciali, derivanti da attività produttive, industriali o sanitarie.

Entrambe le categorie possono includere rifiuti pericolosi, che richiedono una gestione specifica per minimizzare l’impatto ambientale.

I rifiuti urbani comprendono

  • Rifiuti domestici, compresi quelli ingombranti.
  • Rifiuti derivanti dallo spazzamento stradale.
  • Rifiuti vegetali provenienti da aree verdi pubbliche e cimiteriali.
  • Materiali abbandonati o giacenti su strade e aree pubbliche.

I rifiuti speciali comprendono

  • Scarti delle lavorazioni industriali e artigianali.
  • Rifiuti provenienti da attività commerciali e sanitarie.
  • Fanghi derivanti dal trattamento delle acque e dall’abbattimento dei fumi.
  • Veicoli e macchinari obsoleti.
  • Residui delle attività di recupero e smaltimento rifiuti.

I rifiuti pericolosi

I rifiuti urbani pericolosi (RUP) sono quei rifiuti di origine civile che contengono sostanze potenzialmente pericolose per la salute e l’ambiente, richiedendo pertanto una gestione differenziata rispetto ai normali rifiuti urbani, come una parte di pile domestiche e dei medicinali scaduti.

Invece, i rifiuti speciali pericolosi sono generati da processi produttivi che producono sostanze inquinanti e necessitano di trattamenti specifici per ridurre la loro pericolosità.

Tra i principali settori coinvolti nella generazione di questi rifiuti troviamo:

  • processi di raffinazione del petrolio;
  • industria chimica;
  • produzione fotografica;
  • industria metallurgica;
  • gestione di oli esausti e solventi;
  • settori conciario e tessile;
  • impianti di trattamento rifiuti;
  • ricerca medica e veterinaria.

Rilevanza della classificazione per il RENTRI

La classificazione dei rifiuti è essenziale per stabilire gli obblighi di iscrizione al RENTRI. Distinguere tra rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non, permette di definire le responsabilità dei vari operatori e garantisce una gestione conforme alle normative ambientali. Il nuovo sistema punta a un controllo più rigoroso, riducendo i rischi di smaltimenti illeciti e promuovendo un monitoraggio trasparente e digitale.

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