Nuovo modello MUD 2025

Nuovo modello MUD 2025

Anno nuovo, nuovo MUD: aggiornamenti 2025 per la dichiarazione ambientale


Anche nel 2025 il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) cambia format, mantenendo una tradizione ormai consolidata negli ultimi quattro anni. Le modifiche al modello, strumento essenziale per la comunicazione dei dati sui rifiuti prodotti e gestiti da imprese ed enti, sono attualmente in fase di definizione e, come confermato da fonti autorevoli, porteranno significative novità soprattutto per i Comuni.

Un MUD aggiornato per un sistema in evoluzione

Secondo quanto riportato, il nuovo MUD è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Una volta completato questo passaggio, il documento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sostituendo il format utilizzato nel 2024. Il termine per la presentazione del modello, che avviene esclusivamente online, subirà quindi un rinvio rispetto alla consueta scadenza del 30 aprile. Pur non introducendo uno stravolgimento del format, il MUD 2025 prevede modifiche mirate, in particolare nella sezione dedicata ai Comuni. Questi aggiornamenti derivano dall’adeguamento biennale dei Piani Economico-Finanziari (PEF), come disposto da ARERA nel 2023, con riferimento al biennio 2024-2025. Le modifiche principali riguardano:
  • Aggiornamento dei costi: in linea con le nuove indicazioni sul calcolo della copertura dei costi efficienti della raccolta differenziata.
  • Introduzione di nuovi parametri: tra cui il coefficiente ‘Ηa’ (eta) per valutare l’efficienza e il macroindicatore ‘R1’ per misurare la qualità della raccolta.

Il ruolo strategico dei dati

Francesco Iacotucci, rappresentante ANCI, sottolinea l’importanza strategica di questi aggiornamenti: “Ai sensi della normativa nazionale e comunitaria, i produttori e utilizzatori di imballaggi devono coprire all’80% i costi efficienti di raccolta differenziata. La pubblicazione di questi dati consentirà di avere un quadro ufficiale della copertura dei costi allo stato attuale, offrendo una base solida per l’accordo di comparto ANCI-CONAI attualmente in via di definizione.”

I dati del nuovo MUD rappresentano quindi uno strumento fondamentale per:

    • Monitorare la corretta compilazione dei PEF.
    • Consentire verifiche esterne e interne sulle attività di raccolta differenziata.
    • Supportare la pianificazione di interventi futuri per migliorare la gestione dei rifiuti.


Scadenze e sfide

Nonostante l’impegno per rendere il modello più accurato e dettagliato, resta da verificare se il MUD 2025 riuscirà a rispettare il termine del 1° marzo, indicato dalla normativa come data massima per la pubblicazione degli aggiornamenti. Questo termine, introdotto nel 2001, è fondamentale per permettere ai soggetti obbligati di pianificare adeguatamente le attività necessarie alla compilazione.

Negli ultimi due anni, tuttavia, tale scadenza non è stata rispettata, creando disagi per imprese ed enti coinvolti. Il Ministero dell’Ambiente ha più volte ribadito che il termine è da considerarsi “ordinatorio e non perentorio”, ma il rispetto delle tempistiche resta una questione cruciale per garantire un processo lineare e privo di ostacoli.

Conclusioni

Il MUD 2025 rappresenta un altro passo avanti verso una gestione più efficiente e trasparente dei rifiuti, con un focus particolare sulla qualità e la granularità dei dati richiesti. Le novità introdotte, soprattutto per i Comuni, testimoniano l’intenzione di allineare il sistema italiano alle più recenti normative europee e agli obiettivi di sostenibilità.

Per chi opera nel settore, rimanere aggiornati su queste evoluzioni è essenziale.

Continua a seguirci su RentriBlog per ulteriori approfondimenti e per non perdere nessuna novità sul MUD 2025.

Fonte: www.riciclanews.it

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